IL MONTEFELTRO E LA VALMARECCHIA, PREZIOSE CORNICI ALLA MANIFESTAZIONE “PENNABILLI ANTIQUARIATO, MOSTRA MERCATO NAZIONALE NELLE BOTTEGHE E NEI PALAZZI DEL CENTRO STORICO”
“Pennabilli Antiquariato, Mostra mercato nazionale nelle botteghe e nei palazzi del centro storico” offre l’occasione per un excursus turistico culturale nel Montefeltro, territorio ricco di bellezze naturali e di un patrimonio storico e architettonico che copre tremila anni, dall’epoca villanoviana a quella moderna, e si estende da Rimini a Urbino.
Dopo le limitazioni imposte dalla pandemia da Covid-19, si stanno diffondendo il desiderio di oltrepassare ogni confine fisico e mentale e di trarre beneficio dalle bellezze del nostro Paese, l’aspirazione ad arricchirsi di nuove conoscenze, tanto generosamente offerte dal patrimonio artistico e culturale più vasto e prezioso del mondo, e a rafforzare l’unità e il senso di appartenenza a un universo comune.
Il patrimonio culturale, sempre presente nelle nostre città ricche di storia e al centro di spettacolari paesaggi naturali, non comprende soltanto le arti e l’artigianato, ma anche la storia e le tradizioni, che ci aiutano a definire noi stessi; il patrimonio eno gastronomico e la cucina di qualità sono anch’essi strumenti di scoperta delle nostre risorse culturali e Pennabilli, città “dove il passato incontra il futuro”, è un archetipo sotto questo profilo.
L’avevano capito Federico Fellini, che la visitava spesso, e Tonino Guerra, che aveva definito Pennabilli “Il posto dove ritrovi te stesso” e vi si era radicato, geni del cinema e della poesia.
Pennabilli, deliziosa cittadina posta su uno dei versanti della Valmarecchia, alle spalle di Rimini, offre alla “Mostra mercato nazionale nelle botteghe e nei palazzi del centro storico” una cornice appropriata in un ambiente armonioso e riposante, lontano da sovraffollati e caotici centri turistici o anonimi poli fieristici, e consente di percorrere le terre del Montefeltro visitando i luoghi che custodiscono ancora torri e castelli, così frequenti da potersi dire che non vi fosse collina, picco o rupe su cui non sorgesse, nella sua magnificente potenza, una di queste meraviglie dell’architettura militare.
Molti di questi scorci li ritroviamo nei quadri dei grandi maestri del Rinascimento, come Piero della Francesca, e persino alle spalle della Gioconda di Leonardo Da Vinci, se si dà credito ad alcune recenti ricerche.
Pennabilli fa parte di quella eccezionale congerie di piccoli centri, custodi di arti e conoscenze a volte circoscritte, ma proprio per questo di valore esclusivo, che sono il motore di un turismo esigente e consapevole, rispettoso dell’ambiente, curioso di emozioni, autenticità, qualità della vita.
Pennabilli accoglierà espositori e visitatori della mostra nella veste di un affascinante museo in cui alla seduzione della natura e delle arti si intreccia la memoria di un passato ricco di numerose testimonianze storiche, racchiuse in uno scenario a volte spettacolare, a volte fiabesco, affascinanti percorsi “dell’anima” che si sovrappongono a quelli “della gola”, frutto dell’ospitalità e dell’abilità dei ristoratori locali.
PENNABILLI BANDIERA ARANCIONE DEL TOURING CLUB ITALIANO – Nel 2010, il Touring Club Italiano ha assegnato al Comune di Pennabilli la Bandiera Arancione, il marchio turistico ambientale destinato alle piccole località che si distinguono per la valorizzazione del patrimonio culturale, la tutela dell’ambiente, la cultura dell’ospitalità, l’accesso e la fruibilità delle risorse, la qualità della ricettività, della ristorazione e dei prodotti tipici.
IL LAGO DI SOANNE – A pochi chilometri da Pennabilli è adagiato tra il verde un piccolo specchio d’acqua, il lago di Soanne. In un paesaggio incantevole, circondato da querce, frassini, carpini e salici, il lago è al centro di un’oasi di quiete, resa ancor più suggestiva dall’atmosfera creata da una leggenda secondo cui nel 1300 vi trovò la morte un giovane pastore, Andreuccio, invaghitosi della figlia del principe Evaristo, che lo fece uccidere dai suoi sgherri. La principessa Elisabetta, dopo averlo cercato invano, si diede la morte gettandosi nel lago.
IL PARCO NATURALE DEL SASSO SIMONE E SIMONCELLO – È l’unico parco interregionale d’Italia, ha una superficie di quasi 5000 ettari e racchiude i rilievi dei Sassi Simone e Simoncello, Monte Canale, Monte Palazzolo, con quote comprese tra i 670 m e i 1415 m del Carpegna, spartiacque tra la Valmarecchia e la Valle del Foglia. L’imponente mole dei due Sassi e del Monte Carpegna, la grande foresta di cerri, la varietà del paesaggio, a cui contribuiscono un complesso contesto geologico, boschi e prati, sono capaci di sorprendere e affascinare anche il più consumato tra gli escursionisti. La cerreta si estende dai piedi dei Sassi fino al passo della Cantoniera, i prati a est attraversano zone calanchive caratterizzate da suggestivi affioramenti geologici multicolori. Altra area di particolare interesse è la “Costa dei salti”, costituita da calanchi, canaloni e pareti ripide pressoché spoglie, che ospitano una vegetazione rara e di grande interesse botanico.
IL PARCO FAUNISTICO – Il Parco faunistico è compreso in un’area di oltre 5 ettari, è costituito da prati, cespugli di biancospini, ginestre e prugnoli, siepi e boschetti a lato del torrente Seminico, in cui convivono animali domestici: capre, pecore, muli, e animali selvatici in libertà: caprioli, daini e cinghiali, che hanno di che nutrirsi nelle radure e nel sottobosco, mentre rane, rospi, tritoni trovano il loro ambiente naturale negli stagni.
LA STORIA – Pennabilli, la “capitale della bellezza”, come la definì Tonino Guerra, antica e suggestiva cittadella arroccata in posizione dominante sulla verdissima valle del fiume Marecchia, fu culla del casato dei Malatesta. Per ricostruirne la storia bisogna risalire all’epoca etrusca e romana a cui ci riportano i reperti archeologici che testimoniano dei primi insediamenti umani. Durante le scorrerie barbariche del I millennio d.C., le due alture impervie attorno a cui oggi sorge, chiamate Roccione e Rupe, servirono da rifugio alle popolazioni stanziate nei dintorni, che diedero origine alle comunità di Penna e Billi. Nel 476, Odoacre, re degli Eruli, concesse a un suo condottiero, Armileone Carpigno, il castello che difendeva la rupe di Billi e, nel 1004, un discendente della casata dei Carpegna, Gianni della Penna, soprannominato Malatesta, realizzò una fortificazione sulla cima denominata Penna; qui consolidò il proprio potere e da qui si trasferì prima a Verucchio, poi a Rimini, assoggettando una vasta area circostante. L’unione tra Penna e Billi avvenne solo nel 1350 con la posa della “pietra della pace” nella piazza del mercato tra i due nuclei fortificati. Nei secoli seguenti i Malatesta, i Montefeltro, i Medici e, infine, lo Stato Pontificio si succedettero nel dominio di queste terre aspramente contese perché fonte di ricchezza grazie alla funzione di collegamento tra Adriatico e Tirreno, tra il Nord e il Sud d’Italia. Nel 1570, il papa Pio V trasferì a Pennabilli da San Leo la sede della Diocesi del Montefeltro caratterizzandone la struttura dal punto di vista urbanistico e arricchendola di nuove architetture religiose: la cattedrale e il seminario, che andarono ad aggiungersi al santuario di Sant’Agostino, al convento delle Agostiniane, alla chiesa e all’ospedale della Misericordia. Con l’unità d’Italia, Pennabilli diviene centro amministrativo ed economico di notevole importanza. La forte emigrazione verificatasi nel dopoguerra provoca l’abbandono delle campagne e riduce consistentemente il numero dei residenti, che attualmente sono circa tremila. Agli inizi del terzo millennio, Pennabilli è una cittadina tranquilla, che si regge economicamente su alcune unità artigianali e industriali, su agricoltura e allevamento e ha saputo imporsi, grazie a importanti iniziative di risonanza internazionale, tra cui Pennabilli Antiquariato, e al prestigio datole da un cittadino d’eccezione come Tonino Guerra, quale modello di turismo ambientale e culturale. Nel corso dei secoli, diversi pennesi si sono distinti per la loro opera e hanno dato lustro alla loro terra: fra’ Matteo da Bascio, fondatore dell’Ordine dei Cappuccini, padre Orazio Olivieri, missionario in Tibet e compilatore del primo vocabolario italiano – tibetano, Domenico Valentini, diplomatico alla corte imperiale di Vienna.
PENNABILLI CITTÀ DEI MUSEI – Cercando più a fondo i segreti di Pennabilli, camminando per le sue antiche strade, ritmate dal suono perenne dei campanili della città eletta a Diocesi di San Marino Montefeltro, scoprirete ben cinque musei: non tanto un contenitore per la pura conservazione del passato, ma una grande occasione di recupero della tradizione.
MATEUREKA, MUSEO DEL CALCOLO – Custodisce la memoria delle invenzioni e delle idee che hanno fatto grande la storia del calcolo e della matematica: un coinvolgente viaggio attraverso questa affascinante avventura della mente aiutati da importanti reperti archeologici, antichi strumenti di calcolo e testi matematici.
IL MONDO DI TONINO GUERRA – È il titolo che il poeta ha scelto per definire lo spazio in cui trova ospitalità la sua opera artistica: un ambiente dedicato alla meditazione, all’incontro, al dibattito, alla creazione artistica.
MUSEO DIOCESANO DEL MONTEFELTRO “A. BERGAMASCHI” – Presenta opere provenienti dalle parrocchie della Diocesi San Marino Montefeltro. Grazie all’allestimento originale e coinvolgente, gli oggetti esposti raccontano il dialogo tra uomo e Dio: una piccola, inedita meraviglia, patrimonio di bellezza e spiritualità.
MUSEO NATURALISTICO DEL PARCO SASSO SIMONE E SIMONCELLO – Ospita una collezione di diorami e reperti naturalistici, una biblioteca ricca di volumi, guide e video su natura, botanica, ecologia, paesaggio, storia, educazione ambientale, un laboratorio dotato di stereoscopi e altri strumenti.
I LUOGHI DELL’ANIMA – Un museo diffuso, che si sviluppa nel centro storico di Pennabilli e nella Valle Marecchia, nato da un’idea di Tonino Guerra per sollecitare la fantasia del visitatore e “aspettare che l’anima ci raggiunga”.
Pennabilli, 25 maggio 2021