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Il turbante, il cui nome deriva dal persiano antico dūlband con il quale si indicava appunto il copricapo maschile, fu oggetto di ammirazione da parte degli occidentali.

Maestri nel genere delle “teste all’orientale”, o “teste di fantasia alla turchesca”, furono in Italia Guido Reni, Guercino e Domenichino. Nel Settecento, ad eccellere in questo filone, tra gli altri, Piazzetta e i Tiepolo, padre e figlio.

Gli intellettuali italiani riconoscevano al mondo arabo un notevole ruolo, a livello di substrato, della sintesi tra classicismo e modernità. La loro immaginazione era colpita da questi regali copricapi che apparivano sulle teste di grandi intellettuali arabi.
Questa moda si fece viva soprattutto nei Paesi Bassi e a Venezia, luoghi di incontro e scontro quotidiano tra diverse culture. Divenne poi simbolo di libertà intellettuale.

"Giovane con turbante"
Scuola Veneta - XVIII sec. - tela cm. 61x50,4