Il decreto Economia, approvato dal Consiglio dei Ministri il 20 giugno 2025, ha ridotto al 5% l’aliquota Iva applicabile agli oggetti d’arte, d’antiquariato e da collezione, una misura a lungo attesa dagli operatori del settore, rivolta a incrementare la competitività del mercato italiano.

Solo Regno Unito, Malta e Cipro applicano l’aliquota del 5% (unicamente sulle importazioni); quella francese è del 5,5%, quella tedesca del 7%, quella olandese del 9% e quella svizzera dell’8,1%. In Italia, l’Iva scende dal 22% al 5% per il commercio di oggetti d’arte, d’antiquariato e oggetti da collezione. L’art. 8 del DL Omnibus appena approvato dal Consiglio dei Ministri, in vigore dal 1° gennaio 2026, offre al mercato italiano le condizioni più favorevoli per agire sulla piazza internazionale dell’arte in una logica di competitività europea. Il provvedimento è destinato a semplificare le compravendite, ad attirare l’interesse di nuovi investitori e a rinfocolare la fiducia degli operatori e rappresenta un importante segnale rivolto a un settore che contribuisce in maniera rilevante alla prospettiva della cultura italiana.

A cura di Alfredo Spanò
Ufficio Stampa Associazione Culturale Pennabilli Antiquariato