Alla soglia dei 99 anni, che avrebbe compiuto il 22 giugno, è spirato a Milano il sommo maestro della scultura del XX secolo, Arnaldo Pomodoro.
Ben noto in tutto il mondo per le sue imponenti sculture bronzee: sfere, dischi, strutture geometriche solide dalle superfici lucide che attraverso ampi squarci e fenditure rivelano al proprio interno ermetiche geometrie complesse, simili a frammenti di un’indecifrabile deflagrazione, Arnaldo Pomodoro ha indirizzato la sua ricerca alla scoperta dell’interiorità: le sue opere, geometrie perfette dai volumi equilibrati, si aprono per rivelare l’intima complessità dell’essere.

Arnaldo Pomodoro, "Disco", Milano
Arnaldo Pomodoro, nato a Morciano di Romagna nel 1926, si formò come orafo, approdò alla scultura negli anni Cinquanta, iniziando una sperimentazione che lo avrebbe portato a utilizzare più materiali: soprattutto il bronzo, ma anche il ferro, il cemento e l’oro, adattandosi a molteplici contesti: dall’installazione urbana alla scenografia teatrale. A Milano, dove si trasferì nel 1954, si avvicinò al gruppo Continuità e conobbe Enrico Baj, Lucio Fontana, Armando Milani. Chiamato a esporre le sue opere in tutto il mondo, le più note sono: la Sfera con sfera, nel piazzale della sede ONU a New York, il Colpo d’Ala a Los Angeles, la Sfera con sfera nel Cortile della Pigna presso i Musei Vaticani, il Disco solare al Museo d’arte contemporanea di Mosca e la colossale installazione per il Trinity College di Dublino, a cui si affiancano significative committenze pubbliche e religiose, come l’altare per la chiesa di Padre Pio progettata da Renzo Piano e i portali per il Duomo di Cefalù.
Arnaldo Pomodoro ha anche svolto un’intensa attività didattica contribuendo alla formazione di giovani artisti: ha insegnato nelle università americane di Berkeley, Mills College e Stanford e ha fondato il Centro TAM di Pietrarubbia, a pochi chilometri da Pennabilli, dedicato alla sperimentazione dei metalli.
A cura di Alfredo Spanò
Ufficio Stampa Associazione Culturale Pennabilli Antiquariato