30 giugno • 14 luglio 2024
Palazzo del Bargello

a cura di Ass. culturale Pennabilli Antiquariato e Ass. culturale Ultimo Punto

Il Palazzo del Bargello di Pennabilli ospita tredici opere realizzate dallo scultore Brunivo Buttarelli (Casalmaggiore CR – 1946) in un percorso che si traduce in una narrazione metaforica e a tratti provocatoria ispirata all’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto.

L’interesse di Buttarelli nei confronti dell’autore cinquecentesco deriva dal dialogo con la poetessa Tania Di Malta e, in seguito, con il professore Giuseppe Langella, e porta alla rilettura del poema e alla riscoperta della dinamicità e della ricchezza dei suoi personaggi e, soprattutto, di certe situazioni profetizzate dall’Ariosto molto vicine al mondo odierno.

Attraverso la reinterpretazione del capolavoro letterario che ha alimentato per secoli il filone epico-amoroso del poema cavalleresco e generato un’infinità di riprese, parodie, attualizzazioni e rifacimenti (dal Don Chisciotte di Cervantes al Cavaliere inesistente di Calvino, dal Guerrin Meschino di Gesualdo Bufalino ad Angelica e le comete di Fabio Stassi) Buttarelli ci accompagna in un immaginario viaggio di Astolfo a cavallo del suo ippogrifo, per recuperare il senno perduto di Orlando in quella metallica luna dove si accatasta tutto ciò che l’uomo, incautamente, butta via.

Residui metallici abbandonati, che per noi costituiscono inutili rottami, danno vita a una delle più rappresentative sculture in mostra: i due armigeri Ruggiero e Rodomonte, alti e solenni, spalla contro spalla, la testa reclinata in avanti a sottolineare un duello senza azione, silente e interiore che ci parla del nostro senno perduto nel continuare a credere che la pace possa essere perseguita con le armi e di come la guerra sia espressione estrema della follia umana.

Le loro armature medievali sono assemblate a corpetti ed elementi ortopedici d’oggi, intesi come impietose, vuote, armature contemporanee che si trasfigurano in potenti esoscheletri di tempra, forza e resilienza. In particolare, i due busti ortopedici di resina bianca che ne costituiscono il fulcro, sono giunti all’artista dalla madre di Francesco: ora un luminoso abitante del cielo, che continua a vivere nel cuore di tutti i pennesi.

Orari

Dal lunedì al venerdì – dalle 16.00 alle 21.00